Roma, Forum PA | 21-23 maggio 2024 – Si è svolta dal 21 al 23 maggio, presso il Palazzo dei Congressi a Roma, l’edizione 2024 di Forum PA. Al centro la PA a colori, una PA che sia in grado di attrarre i talenti, di lasciarli sperimentare, di accogliere il pensiero divergente per creare valore nei confronti di cittadini e di imprese. Si è inserito in questa cornice anche lo Spazio MEF, che tradizionalmente ospita le progettualità innovative a cura dei Dipartimenti del Ministero.
Redazione
Si è discusso di innovazione digitale, di cosa vuol dire per le PA e che impatti crea su ciascuno di noi nel corso dello Spazio MEF “AI e visione di lungo periodo nel Governo post-Digitale. Gli esercizi di futuro messi in campo dal Dipartimento del Tesoro” di martedì 21 maggio 2024. La tavola rotonda, moderata da Michele Petrocelli del Dipartimento del Tesoro, ha visto la partecipazione di rappresentanti delle istituzioni e del mondo accademico: Paolo Benanti del Dipartimento per l’Informazione e l’Editoria – Presidenza del Consiglio dei Ministri; Francesca Campolongo del Joint Research Centre – Commissione Europea; Andrea Lippi della Scuola Nazionale dell’Amministrazione; Mario Nobile, Agenzia per l’Italia Digitale.
I relatori hanno condiviso prospettive e opportunità legate all’innovazione digitale che stiamo vivendo. A tal proposito, Petrocelli ha introdotto il tema riflettendo su come, la trasformazione digitale che abbiamo conosciuto fino a oggi, sia entrata in una fase successiva con lo sviluppo e la diffusione delle intelligenze artificiali, con particolare riferimento a quella generativa, che accelera nuovamente e in maniera ancora più determinante l’interazione tra persone e tecnologia. Questo è il contesto con cui anche le Pubbliche Amministrazioni sono chiamate a confrontarsi per andare verso la definizione di un nuovo modello in cui l’analisi dei dati è orientata alla creazione di valore tangibile per i cittadini in un’era ribattezzata come post-Digitale.
“Due sono le dimensioni fondamentali su cui riflettere – ha sottolineato Petrocelli: 1) Il valore che riusciamo a creare in ogni servizio che costruiamo; 2) La fattibilità. Tecnica sì, ma non solo. Si tratta, piuttosto, di fattibilità culturale e organizzativa, che comprende le competenze delle persone e le progettualità di lungo periodo”. Il Dipartimento del Tesoro è a tal proposito impegnato in un percorso che vede la PA del futuro muoversi su due gambe, che dovranno camminare insieme per garantire stabilità ed efficacia. La gamba dell’Intelligenza Artificiale interpreta e rielabora i dati e le informazioni gestite dall’amministrazione, tenendo conto 1) dell’empatia, ovvero l’identificazione di ciò che è importante per i cittadini e i loro bisogni; 2) dell’equilibrio tra l’”anticipare” e il “reagire”, utilizzando capacità predittive per identificare e considerare scenari e definire risposte efficaci; 3) dell’integrazione degli ecosistemi, in modo da assicurare sinergia tecnica efficace. La gamba dello Strategic Foresight, che esplora e modella il futuro. Tre sono i supporti di maggiore rilevanza che ci offre questo metodo: anticipazione, ovvero analisi puntuale dei possibili eventi che potrebbero emergere in futuro; innovazione delle politiche, potendo sperimentare diversi scenari di impatto dell’azione pubblica; test di futuro, mettendo alla prova strategie e le politiche in ambienti virtuali per valutarne gli esiti in “laboratori di simulazione” e riducendo in tal senso i rischi associati alla loro introduzione. Con la prima gamba, quella dei dati, lavoriamo sul passato per apprendere e capire gli eventi. Con la seconda, questa dello Strategic Foresight, lavoriamo sul futuro che vogliamo vedere realizzato, agendo nel presente per realizzare visioni di lungo periodo.
“L’Intelligenza Artificiale è una tecnologia che può aiutarci a migliorare – ha proseguito Francesca Campolongo -. Potrebbe supportarci nel conferire priorità ed eliminare task ripetitivi”. Il JRC sta sperimentando in tal senso GPT JRC, che lavora all’interno di uno spazio protetto, tutelando dati e prompt dell’organizzazione.
“Non c’è processo innovativo che non si comporti come forma d’ordine, come è stato il vaccino durante la pandemia – ha ammesso Paolo Benanti -, dobbiamo però interrogarci sul rispetto dei valori del processo innovativo innescato. Se efficienza, prontezza e resilienza dei sistemi costituiscono i vantaggi di questa tecnologia, sarà importante stabilire le misure e le condizioni entro le quali vogliamo che si sviluppi”.
Mario Nobile ha sottolineato l’importanza della qualità del dato, al netto dell’introduzione dell’AI. Ci sono almeno due aspetti su cui sarà fondamentale, a suo avviso, concentrarsi: “1) le competenze, che non riguardano solo l’alta formazione. Piuttosto, si tratta di stabilire l’addestramento da garantire per la corretta erogazione dei servizi nella PA; 2) controllo e consapevolezza. Sarà cruciale sapere cosa succede ai dati e avere una mappatura dell’interazione. Su questo, anche AgID sta lavorando volendo individuare ambiti ed elementi di analisi per PA e imprese”.
“Due parole: Tempo e conoscenza – ha sottolineato Andrea Lippi -. Siamo abituati al policy making per le finestre emergenziali. Lo strumento dello Strategic Foresight sarà utile per anticipare la governance e per creare il tempo del futuro delle Amministrazioni”.
L’evento si è concluso con una sperimentazione innovativa attraverso l’utilizzo dell’AI generativa, che ha elaborato in tempo reale la sintesi dei contributi di ciascun relatore intervenuto alla tavola rotonda. Lo strumento, che ha avuto un impatto positivo nel pubblico presente in sala, sarà impiegato nelle progettualità future del Dipartimento del Tesoro.