Ogni Pillo(w)la ha la sua “copertina”
Per rappresentare il tema della Pillo(w)la 22 – i tempi dell’innovazione – ci siamo ispirati al gioco “Super Mario”. I cinque strati del cambiamento sono raffigurati da altrettanti livelli, collegati tra loro, che la PA Empatica deve saper navigare. Inoltre, ogni piattaforma ha una lunghezza diversa per rappresentare il tempo necessario affinché lì avvenga il cambiamento. Ma, attenzione, ci sono degli ostacoli da superare: Obscura, la nuova SuperCattiva e Gregaria di Dottor Passato, è pronta infatti ad alzare muri e barriere per ostacolare l’innovazione. Infine, a sinistra, troviamo proprio Dottor Passato che, compiaciuto, osserva il buon lavoro di Obscura. Riuscirà PA Empatica a superare le insidie?
A quale velocità viaggia l’innovazione? Cosa si intende per tempi del cambiamento?
Nel corso del nostro viaggio abbiamo più volte detto che l’innovazione si muove ad alta velocità e stare al passo con i tempi e i cambiamenti non è una sfida semplice. In questa Pillo(w)la, dunque, andremo a delineare cosa si intende per tempi del cambiamento e da quali fattori dipende l’efficacia dell’innovazione.
Affinché si registri una crescita di produttività con l’Intelligenza Artificiale e la rapida innovazione si traduca in benefici sociali a lungo termine, i responsabili politici sono chiamati ad intervenire su livelli differenti che richiedono tempi diversi e specifici per il cambiamento; infatti, è ampiamente riconosciuto che lo sviluppo tecnologico si muove molto più velocemente delle decisioni aziendali e delle politiche pubbliche.
I tempi dell’innovazione si articolano in cinque strati:
- Innovazione: qui il cambiamento è repentino, si può verificare anche in pochi giorni.
- Business: affinché l’innovazione generi valore per le persone, è necessario inserirla nei processi di business, che richiedono più tempo per incorporare l’innovazione nei prodotti, nei cambiamenti organizzativi e nei modelli, verificando che siano in linea con gli obiettivi aziendali.
- Infrastruttura/Education: per trasformare l’innovazione in prodotti utili, è necessaria la presenza di un’infrastruttura di dati, di tecnologie, di competenze, di un diverso sistema di governance e dell’accesso ai finanziamenti. Inoltre, bisogna considerare che le innovazioni devono essere pensate per durare a lungo nel tempo e, soprattutto, utili per le successive.
- Cultura: quanto appena detto, deve poi diventare parte integrante della nostra cultura; ciò implica un processo di innovazione ancora più lento, poiché deve essere metabolizzato dalla collettività, che a sua volta deve acquisire piena consapevolezza circa l’utilizzo e l’effettiva utilità dei nuovi strumenti introdotti sul mercato.
- Natura: è lo strato più radicato, che si rinnova più lentamente. Per questo, entra in contatto con l’innovazione con ancora meno rapidità, richiedendo tempi molto lunghi.
Come detto nella Pillo(w)la 16, i governi devono dotarsi degli strumenti giusti per adottare una visione a lungo termine, che consenta loro di prevedere diversi scenari rispetto a trasformazioni complesse e che viaggiano ad una velocità senza precedenti.
Lo sviluppo tecnologico, dunque, avanza molto più velocemente delle decisioni aziendali e dell’implementazione delle politiche pubbliche. Questa rapidità, unita alla difficoltà intrinseca di prevedere gli effetti dell’Intelligenza Artificiale, rende essenziale costruire il futuro con una visione a lungo termine. È quindi fondamentale immaginare e anticipare le tendenze future per sfruttare al meglio le opportunità offerte dall’IA.
In sintesi, le tecnologie evolvono rapidamente, ma le organizzazioni, le infrastrutture e la cultura seguono tempi molto più lenti. Innovare non significa rincorrere le ultime novità, ma scegliere con consapevolezza ciò che è coerente con i propri valori, obiettivi e contesto. Le scelte tecnologiche fatte oggi modellano il futuro: per questo, è fondamentale partire da una visione condivisa del futuro desiderato.