Sassari, 9 Marzo 2023 – Si è tenuto presso la sede della Fondazione di Sardegna, la presentazione del libro “(In)Coscienza Digitale. Gli impatti delle nuove tecnologie sulla sfera individuale e collettiva”, organizzato da Innois – Innovazione e Idee per la Sardegna e Banco di Sardegna S.p.A. L’incontro ha rappresentato un momento per dibattere con Giacomo Spissu Presidente della Fondazione Sardegna, Carlo Mannoni Direttore Generale della Fondazione di Sardegna, Antonella Fancello consulente senior di FormezPa, referente Italia AICA e docente dell’Università di Sassari, Carlo Valdes Data Manager presso Talents Venture delle tematiche care all’autore. 

Redazione

La pervasività di tecnologie sempre più sofisticate, in grado di acquisire informazioni complesse inerenti comportamenti e pensieri di un individuo, sta generando cambiamenti sociali, culturali ed economici sia nella sfera individuale che collettiva.

“(In)Coscienza Digitale analizza un tema di straordinaria attualità”, ha esordito Giacomo Spissu “un tema che sta appassionando il dibattito culturale producendo una serie di effetti collaterali non solo nell’Occidente ma anche in Paesi come la Cina, l’India. Un tema, dunque, che impatta le nostre vite, come sottolinea il Prof. Petrocelli nel testo, e questo è senza dubbio un aspetto positivo. Tuttavia, l’insieme dei dati, delle informazioni ricavati dall’utilizzo delle tecnologie produce però, come tutti i cambiamenti, un aspetto preoccupante. E allora occorre approfondire questo aspetto, avere la consapevolezza, per saper districarsi e gestire al meglio le migliaia di informazioni, di dati ecc… di cui siamo circondati quotidianamente”, ha concluso.

QUALI SONO GLI AMBITI SU CUI HA MAGGIOR IMPATTO LA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE?

“Da questa domanda, nasce (In)Coscienza Digitale”, ha spiegato Michele Petrocelli, “e mentre scrivevo mi sono accorto che non poteva essere un discorso attinente solo agli addetti ai lavori ma riguardava la vita di tutti noi, la nostra quotidianità. Allora è stato riscritto in una chiave differente, divulgativa. La trasformazione delle nostre decisioni, la polarizzazione delle scelte, la difficoltà di un sistema di fare sintesi, le camere dell’eco non sono state inventate ora, però gli algoritmi che stanno dietro ai social network, le polarizzano ancora di più, le rafforzano. In questo contesto, le scelte di ognuno di noi stanno diventando, giorno dopo giorno, meno consapevoli e a pagarne il prezzo più caro potrebbero essere proprio la nostra libertà e il concetto stesso di democrazia. Nel testo parlo di ottimisti e pessimisti”, continua Petrocelli, “secondo gli ottimisti si parla continuamente della disoccupazione tecnologica, se ne è sempre parlato, e questo porta alla creazione dei nuovi mestieri ed è sempre così quando subentrano nuovi strumenti innovativi. Per i pessimisti, invece, questa volta è diverso perché diverso è il tempo in cui stanno nascendo questi cambiamenti. Precedentemente, quando una persona perdeva il lavoro doveva reinventarsi una sola volta, oggi invece non è così ed è probabile che dovrà reinventarsi diverse volte”.

Rinunciare al progresso allora? Certamente no. Ma soltanto riscrivendo il nostro ruolo all’interno di questo processo sarà possibile invertirne la rotta.

COME FARE?

Puntando tutto sull’essere umano e le sue doti di creatività, pensiero laterale, etica, morale, capacità critica: ovvero su ciò che lo rende così diverso dalle macchine. E le domande da porsi secondo l’autore sono due: “Le nostre imprese sono in grado di generare questo valore? “La nostra scuola, le nostre istituzioni sono in grado di premiare questo sviluppo?”.

La ricerca presentata ci dice che in questo momento non stanno rispondendo con la velocità che serve. Le singole organizzazioni devono cambiare modo di gestire, iniziare a ragionare sulla motivazione intrinseca e poi occorre riformare la scuola, dove si gioca la vera partita.

“Ancora oggi quando gli studenti vanno a scuola utilizzano l’espressione “devo fare i compiti”, ha continuato Petrocelli, “il concetto di compito esecutivo è il primo elemento che viene sostituito dalla macchina della tecnologia. Occorre formare la componente mentale, la scoperta del talento. Solo ragionando su quello che la tecnologia può fare realmente sarò in grado di comprendere e indirizzare la finalità e non essere indirizzato da una finalità diversa, terza”.

INTELLIGENZA ARTIFICIALE (IA) E NORMATIVA DI RIFERIMENTO

Una tematica affrontata nel libro è quella relativa all’intelligenza artificiale, base di tutte le tecnologie di apprendimento informatico, nonché futuro di tutti i processi decisionali complessi. All’interno del nuovo framework relativo alle competenze digitali di base, tutti i cittadini europei devono avere contezza di che cosa sia l’IA.

Sull’argomento, Antonella Fancello ha descritto l’attuale quadro normativo: “Il passo più importante in questo ambito è il Regolamento Europeo[1] presentato dalla Commissione Europea nell’aprile 2020 che, tuttavia, rischia di essere già obsoleto perché intanto non parla di IA generativa e perché ha appena superato il periodo delle osservazioni da parte dei 27 Paesi Europei. Attualmente deve superare l’emendabilità del triduo Parlamento – Commissione – Consiglio, forse entro la fine del 2023 dovremmo avere il Regolamento approvato e solo nei due anni successivi entrerà in vigore nei Paesi Membri”.

Per quanto concerne il contenuto, Fancello ha sottolineato la differenza tra l’Europa e gli altri paesi come l’America, la Cina e Singapore e l’assenza di un tema come quello della governance. L’interesse dell’Unione è quello di preservare la leadership tecnologica dell’UE e assicurare che i cittadini europei possano beneficiare di nuove tecnologie sviluppate e operanti in conformità ai valori, ai diritti fondamentali e ai principi dell’Unione che pongono al centro sempre l’essere umano.

Infine, gli esempi di altri Paesi, illustrati da Fancello, pongono nuovi spunti di riflessione: “In Canada c’è un registro meraviglioso contenente la lista delle imprese che si sono distinte eticamente, perché è soprattutto una questione etica l’utilizzo delle tecnologie di Intelligenza Artificiale; ad Amsterdam c’è un registro aperto degli algoritmi di intelligenza artificiale, aperto significa che i cittadini possono accedervi, parteciparvi; in Finlandia, ad Helsinki, c’è il registro pubblico degli algoritmi di IA, all’interno del quale, i cittadini possono partecipare attivamente. È doveroso precisare che in Finlandia da circa sette anni sono presenti corsi dedicati all’IA per tutte l’età da 0 agli 80 anni, quindi, tutti i cittadini sanno di cosa si sta parlando. E ancora, la Francia già nel 2016, prima del GDPR[2], aveva detto che nessun cittadino francese poteva essere sottoposto ad una decisione algoritmica. E l’Italia? L’Italia è lontana anni luce da tutto ciò, quello che manca è la formazione”.

COMPETENZE E MERCATO DEL LAVORO

“La formazione è una delle conseguenze degli interventi normativi e anche sulle competenze la strada è ancora lunga”, evidenzia Carlo Valdes. “Abbiamo dinnanzi due gap da colmare: il learning gap relativo ai formatori e il conseguente engagement gap ricordando che intere fasce della popolazione sono disinteressate all’argomento, trascurabile la partecipazione femminile e ultimo, ma non meno importante, il problema del calo demografico: le persone che dovrebbero essere formate, comprese tra la fascia d’età 18-20 stanno declinando vertiginosamente”. In linea con quanto esposto in (In)Coscienza Digitale, anche per Valdes la sfida principale risiede nell’ordinamento scolastico che deve indirizzare fin da subito gli studenti verso le competenze richieste dal mercato del lavoro.

FORMAZIONE, PERCORSI DI CREATIVITA’ DIGITALE (STEM, CODING) A PARTIRE DALL’INFANZIA

“Consapevolezza degli strumenti che utilizziamo. Se non capiamo come stiamo messi tutti i messaggi che ci arrivano sono disastrosi sia come cittadini sia come lavoratori” spiega, a riguardo, Carlo Mannoni.

“Negli ultimi due anni abbiamo creato all’interno del mondo scuola dei percorsi di sviluppo sulla creatività digitale attraverso corsi di Stem e Coding a partire dall’infanzia”, ha proseguito, “Quello che abbiamo compreso dalla nostra esperienza è che probabilmente per rispondere alle esigenze della realtà odierna insegnare il coding, in quanto logica sottostante a tutti gli strumenti innovativi presenti, è sicuramente importante e rappresenta sicuramente il primo punto per creare quella cittadinanza consapevole ed è questo il compito che ci siamo prefissati come Fondazione”.

In merito alla questione, Petrocelli aggiunge come sia indispensabile formare le persone. “Una volta l’idea del lavoro e formazione erano distinti, adesso è impensabile, chi lavora deve formarsi e viceversa”. Altro punto valorizzare le competenze umanistiche. “Noi abbiamo bisogno di queste competenze, contaminate con quelle digitali. Bisogna creare corsi improntati sul digitale utili a tutti non solo agli specializzati” ha concluso l’autore.

LE PAROLE CHE SINTETIZZANO L’INCONTRO

Scuola, formazione, etica, consapevolezza, coscienza…

Oggi abbiamo l’opportunità di capire la trasformazione del mondo”, conclude Petrocelli, “La parola che porto a casa con me oggi è responsabilità. Responsabilità di chi usa i dati, responsabilità in quanto cittadini, genitori, insegnanti, imprenditori. Responsabilità insita, soprattutto, in ciascuno di noi perchè la coscienza, il motore che ci spinge a riflettere e capire cosa stia accadendo non è qualcosa che gli altri ci devono dare ma una necessità che dobbiamo avere”.

“Discutere di questo tema è senza altro il miglior regalo, il motivo che mi ha spinto a studiare e ricercare, a dar vita a (In)Coscienza Digitale. La responsabilità per cercare di governare e di influenzare la trasformazione digitale portandola dove vogliamo noi, altrimenti guiderà lei la nostra vita. Ognuno di noi ha la responsabilità di acquisire questa consapevolezza, lavorare sulle dimensioni più umane che ha. È la nostra responsabilità come persone, come cittadini”.


[1] https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/HTML/?uri=CELEX:52021PC0206&from=IT 

[2] https://www.garanteprivacy.it/regolamentoue 

Foto dall’evento:

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