Il continuo avanzamento tecnologico delle macchine potrà sostituire molte delle sfere ancora presidiate dal lavoro umano. Se è vero che esse domineranno fattori come la produttività, la capacità elaborativa, l’analisi dei dati e la capacità decisionale, è altrettanto vero che ci sono delle dimensioni che le macchine non possono replicare, come ad esempio: creatività, motivazione, apprendimento, pensiero laterale, pensiero critico, empatia, le relazioni, intelligenza emotiva e sociale. Tutte competenze che saranno sempre più richieste nel mercato del lavoro del prossimo futuro. E la società odierna riuscirà a fare da incubatore a tutte queste capacità? Sarà in grado di farle fiorire all’interno di ogni individuo?
Alcune mie riflessioni:
Ha ancora senso parlare di luogo di lavoro?
Motivazione data-driven: usare i dati per capire – e superare – le “Grandi dimissioni”